Avevamo fatto dei programmi per lo scorso lungo fine settimana dell’Immacolata, ma ovviamente quando hai un figlio di tre anni poi non è semplice rispettarli.
Per la giornata di sabato avevamo pensato di stare fuori l’intera giornata tra piazza Navona e San Pietro ma poi invece alle 14,00 eravamo già al Pronto Soccorso Pediatrico.
Perché?
Perché Antonio è stato colpito da un violento laringospasmo che non rispondeva neanche al cortisone.
Ho subito telefonato al pediatra che mi ha consigliato di andare velocemente in ospedale perché sicuramente serviva l’adrenalina.
Adrenalina, la sola parola mi ha fatto tremare le gambe, da mamma ansiosa DOC ho pensato al peggio mentre alla velocità della luce andavamo verso l’auto e Antonio continuava a tossire di continuo come non aveva mai fatto in vita sua, sembrava abbaiasse e avesse grosse difficoltà a respirare.
Arriviamo al PS pediatrico e boom: il caos! C’erano almeno 40/50 bambini, che mano mano aumentavano invece che diminuire, tutti in lunghissima attesa di essere visitati.
Chi con la febbre, chi con varicella, chi con flebo attaccate alle minuscole mani, chi con eritema, chi non riusciva a fare pipì, chi con problemi più seri, tanti pianti, genitori preoccupati e SOLO due medici di turno. Una follia per una città come Roma!
Un’attesa estenuante: siamo arrivati alle 14,00 e Antonio è stato visitato alle 17,30, tre ore e mezzo dopo, è sembrata un’infinità. Ma finalmente lo visitano, diagnosticano un severo laringospasmo, lo sottopongono ad un aerosol “miracoloso” che subito gli toglie quella tremenda tosse, l’affanno, sembrava rinato. E anche io e Mauro abbiamo ripreso a respirare!
Dopodiché restiamo in osservazione, ci avevano detto “un pochino signora per vedere la reazione del bambino ” e invece siamo tornati a casa alle 20,30.
Ovviamente in quel caos, con urgenze ed ambulanze che andavano e tornavano la dottoressa si era dimenticata di quel semplice laringospasmo.
Una volta vissuta un’esperienza del genere come si fa a non fare una riflessione sullo stato della sanità italiana?!?!
Che cosa grave!
È così complesso per le istituzioni comprendere che è una necessità assoluta una sanità funzionante e attenta alle esigenze dei più deboli?
I bambini malati e sofferenti sono costretti a fare attese lunghissime, stremanti, faticose che aggravano ancora di più lo stato di salute.
Scene da terzo mondo, non esagero. Eppure siamo in Italia, eppure siamo nella capitale, eppure siamo nel 2016!
L’unica cosa buona di questa giornata?
L’arrivo di un gruppo di volontari vestiti da clown che hanno regalato un sorriso ai piccoli malati.
E anche qui sgorga naturale una riflessione sull’essere di ognuno di noi, alla grandezza che può raggiungere l’animo umano.
Ora però vorrei soffermarmi su quanto diagnosticato ad Antonio: il LARINGOSPASMO.
Io fino a ieri non sapevo cosa fosse, eppure esiste, colpisce i nostri bambini e mette tanta ansia e paura in noi genitori.
Ho raccolto delle informazioni utili casomai vi trovaste di fronte a questa emergenza.
” CHE COS’È IL LARINGOSPASMO?
È una contrazione spastica improvvisa, involontaria ed incontrollata dei muscoli della laringe che può associarsi anche a contrazione spastica delle corde vocali, dura da qualche minuto a qualche ora, più spesso di notte, che determina ostruzione al flusso dell’aria con sensazione di soffocamento. Fortunatamente, però il laringospasmo tende a risolversi senza danni nel volgere di breve tempo e non rappresenta mai un vero rischio per la vita del paziente, ma un intervento adeguato è in ogni caso in grado di rendere meno angosciosa la percezione dell’episodio specie da parte del bambino.
E’ infatti nella fascia d’età di 1 – 4 anni in cui si concentra la maggior parte degli episodi di laringospasmo, specie nei mesi invernali, anche se in alcuni casi le crisi asfittiche possono protrarsi fino all’età di 6 – 8 anni, specie nei bimbi con laringe particolarmente piccola.
QUAL È LA CAUSA?
Il laringospasmo può riconoscere le seguenti cause:
• Infiammazione secondaria ad infezioni microbiche delle vie aeree superiori e del laringe;
• Laringite allergica in soggetti con allergie respiratorie. A volte il laringospasmo apre quadri allergici in pazienti ancora non diagnosticati come tali.
QUALI SONO I SINTOMI?
Il laringospasmo tende a presentarsi con i seguenti sintomi:
• disfonia (alterazione del timbro della voce);
• incapacità del bimbo ad emettere la voce;
• senso di soffocamento;
• agitazione del bambino;
• tosse convulsa insistente, abbaiante o “ragliante” o di “foca”.
COME SI FA LA DIAGNOSI?
Di fronte ai sintomi tipici di una crisi di laringospasmo si deve per prima cosa escludere l’inalazione di un corpo estraneo specie da parte di piccoli pazienti, in quanto tale evenienza può essere confusa con un laringospasmo a prognosi favorevole e giustifica un approccio al problema completamente diverso ed orientato al tentare la disostruzione delle vie aeree con adeguate manovre (manovra di Heimlich) ed il rapido ricorso all’intervento.
Per il resto la diagnosi è agevole sulla base dei punti elencati sopra.
In caso di dubbio allergico è utile sottoporre il bambino a test allergometrici per una migliore puntualizzazione diagnostica che, in tal caso, può evitare il ripetersi delle crisi con l’allontanamento dell’allergene responsabile.
COME SICURA?
La terapia del laringospasmo prevede, come prima cosa, di mantenere il bimbo tranquillo.
Non bisogna assolutamente coricare il bambino in quanto l’assunzione di tale posizione aggrava il disagio respiratorio.
Evitare assolutamente essenze e balsami profumati ed “espettoranti” che rischiano solamente di complicare la situazione. L’unico intervento risolutivo che abbia un senso è : porre il bimbo al di sopra di una fonte di vapore caldo, aprire i rubinetti dell’acqua calda e riempire il lavandino del bagno di acqua bollente tenendo il bimbo al di sopra dello stesso.
Nel caso in cui ci sia resistenza può essere utile ricorrere ad aerosol a base di cortisonici inalatori o a cortisonici orali e non è da escludersi, in caso di situazioni particolarmente complesse, il ricorso all’ adrenalina in ambiente ospedaliero.
E’ fondamentale mantenere un’adeguata umidificazione dell’aria nella camera da letto di un bimbo che abbia avuto una crisi di laringospasmo, mantenendo una temperatura dell’aria non superiore a 19 gradi durante la notte, in quanto l’aria secca e troppo calda facilita lo scatenamento della crisi.
In ogni caso ogni episodio di laringospasmo del bambino va segalato allo specialista, affinché valuti il percorso diagnostico e terapeutico più opportuni a ridurre il rischio di ripetizione delle crisi.”
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