Ci risiamo.Antonio ha l’otite! Dopo tre giorni con un brutto raffreddore è arrivata la temuta otite. Mio figlio nei suoi 3 anni di vita l’ha già avuta quattro volte, per cui mi sono documentata e soprattutto confrontata con il pediatra che per poco non mi denuncia per stalking! Ovviamente scherzo, ma i pediatri devono essere davvero dei medici molto pazienti per trattare con noi genitori, specie con quelli un po’ ansiosi come me.
Ho raccolto alcune informazioni che possono aiutare noi genitori quando i nostri piccoli soffrono di otite che, dopo il raffreddore, è la malattia più diffusa fra i bambini :
• L’otite è un’infezione dell’orecchio che succede quasi sempre ad un raffreddore o ad un’infezione alla gola. Può essere di origine virale o batterica.
• Il bambino che lamenta un forte dolore all’orecchio è il primo segnale dell’otite.
Quando è piccolo piange disperato (spesso durante la notte), mettendosi una mano sull’orecchio o tirandosi il lobo.
• L’otite colpisce soprattutto i bambini, ciò dipende da una questione anatomica. Nei bambini, infatti, la tuba di Eustachio (il canale che collega la gola ed il naso con l’orecchio) è più stretta e più corta che negli adulti ed è inoltre in posizione più orizzontale. Per tale motivo, è più facile che virus o batteri che si trovano nella gola o dietro al naso per un raffreddore possano risalirla, raggiungendo il cosiddetto orecchio medio.
Una volta annidati nell’orecchio medio, i microbi provocano la comparsa di pus, che riempie la cavità, ristagna e preme sul timpano generando dolore acuto.
Per cui il bambino che fino a poco prima aveva solo un raffreddore inizia ad urlare per il dolore ed inevitabilmente corriamo dal pediatra.
• Ovviamente solo un pediatra può diagnosticare l’otite, perché riesce ad osservare con una forte luce il timpano con l’otoscopio che mette nell’orecchio del bambino. Se il timpano è rosso e infiammato, o perforato, significa che c’è otite.
COME CURARE L’OTITE?
Le Linee guida della Società italiana di pediatra (SIP) sull’otite media acuta sono le seguenti:
– Se il bambino ha meno di un anno, presenta condizioni generali molto compromesse o c’è fuoriuscita di pus, di solito il medico prescrive subito un antibiotico (la prima scelta è l’amoxicillina);
– In tutti gli altri casi, la SIP suggerisce la cosiddetta strategia della vigile attesa: cioè si aspetta un paio di giorni per vedere come evolve la situazione e dopo il pediatra decide se somministrare l’antibiotico o meno. Questo perché se l’otite non è di origine batterica ma virale, l’antibiotico non servirebbe a nulla.
Durante la vigile attesa, si riduce il dolore del bambino, con un antidolorifico (paracetamolo o ibuprofene).
I miei consigli da mamma, invece, che si trova a curare suo figlio per la quarta volta da un otite sono questi:
– fate dormire i vostri bambini con un cuscino alto di modo da diminuire la pressione a livello dell’orecchio medio mantenendo la testa più alta;
– fate spessissimo lavaggi nasali con soluzione fisiologica;
– fate attenzione quando lo lavate, nell’orecchio non deve assolutamente entrare acqua o sapone, l’ infezione peggiorerebbe.
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