Per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è iniziato il semestre bianco.
Il semestre bianco per Mattarella scatta dal 3 agosto 2021, fino alla scadenza naturale del suo mandato settennale e cioè gennaio 2022.
Ciò significa che negli ultimi sei mesi del suo mandato, che dura sette anni, il presidente della Repubblica non può sciogliere anticipatamente le Camere. Lo stabilisce l’articolo 88 della Costituzione: “Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura”.
Il potere di scioglimento delle Camere è infatti uno dei poteri più forti del Capo dello Stato, che non può esercitarlo negli ultimi sei mesi prima di cessare il suo mandato.
I padri costituenti temevano che un Presidente autoritario avrebbe potuto sciogliere le Camere per farne eleggere di più compiacenti e sperare in un secondo mandato.
Nel 1991, per evitare quello che fu definito un “ingorgo istituzionale” per la coincidenza della fine della legislatura con la fine del mandato presidenziale di Francesco Cossiga, si modificò l’articolo 88, aggiungendo all’ultima frase le parole “salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi”.
I poteri del capo dello Stato non sono però dimezzati: restano immutati i poteri di nomina, di firma, di rinvio delle leggi, come la prerogativa di inviare messaggi al Paese. Oltre alla moral suasion per evitare ribaltoni dei partiti.
Due gli assi nella manica: in primis il capo dello Stato può mantenere l’eventuale esecutivo dimissionario in carica per l’ordinaria amministrazione. Inoltre il presidente della Repubblica ha l’arma finale delle dimissioni. In questo caso lo scioglimento delle Camere spetterebbe al successore.
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