Il tempo è la terapia per eccellenza .
È una terapia per le delusioni, per i cattivi pensieri , per gli amori perduti, per le verità che riporta, per la sofferenza fisica.
Ognuno di noi ha qualcosa che il tempo curerà.
Il tempo aiuta ad affrontare il proprio dolore e rielaborarlo. Perché è necessario provare il dolore, sentirlo, patirlo,sopportarlo e poi lasciarlo andare via, da se. Un giorno ci sveglieremo e ci sentiremo “guariti”.
Ma c’è qualcosa di cui il tempo non riesce a prendersi cura?
Si, c’è. Ed è quando perdi una persona cara, quando la perdi per sempre, quando va oltre la vita terrena. Ed è allora che non c’è riparo al dolore.
La vita va avanti, scorre e scandisce tanti momenti nuovi,cambiano tante cose ma il dolore rimane.
Succede semplicemente che, dopo un po’, si impara a convivere con quel dolore. Si instaura, come per inerzia, una sorta di obbligata convivenza.
E intanto la vita va da se, ti porta, ti fa volare, ti butta giù, poi ti rialza ancora e continua.
Il dolore per la persona che non c’è più resta latente, ma si infiamma puntuale ascoltando una canzone, guardando un tramonto, a Natale, al suo compleanno, nei racconti di qualcuno, al cinema davanti a quella storia che sembra la tua.
È come un batterio annidato nel nostro corpo, resistente a qualunque antibiotico, resta lì e non si muove. Ci fa compagnia tutta la vita, come un fido amico non ci abbandona.
Un lato positivo ci sarà pure però?
Certo che c’è. Ci sono i ricordi. I dolci e malinconici ricordi che ci rammentano la fortuna che abbiamo avuto a vivere alcuni momenti, che certo non era scontato viverli.
Quelli non può toglierceli nessuno.
Li custodiamo, gelosi, come un tesoro. E ogni volta che ne abbiamo bisogno ci fanno compagnia, ci rasserenano l’animo, ci strappano un sorriso ma anche la malinconia. Ci riportano alla memoria la gioia di quello che è stato e che, ahimè, non tornerà più ma che la nostra mente tiene viva.
Tutto racchiude la straordinarietà della vita che dona generosa e poi toglie ma mai del tutto, lascia sempre uno spiraglio, un alito di speranza che supera la morte.
I legami, quelli veri, non hanno confini, continuano anche dopo la morte e conoscono l’infinito. Perché di amare non si smette mai e nessuno può annullare i ricordi che riportano in vita la vita stessa e la rinnovano.
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