Costume e società

Andiamo a votare!

1 Febbraio 2018

I dati istat ci dicono che

la partecipazione politica dei cittadini è da tempo in calo: soltanto il 4,3% delle persone di 14 anni e più ha partecipato a cortei e appena lo 0,8% ha svolto attività gratuita per un partito.

Una quota considerevolmente più ampia della popolazione, anch’essa però in calo rispetto al 2015, partecipa in modo indiretto mentre uno su quattro non si informa mai di politica.

Al di là dei numeri, quanta sfiducia c’è oggi verso la politica in Italia?

Quanta gente non ci crede più?

Quanto astensionismo c’è e quanto ancora ce ne dovremmo aspettare?

Ahimè, un’unica risposta vale: molto, moltissimo. E tutto è comprensibile, per carità.

Ma dobbiamo fare un ulteriore sforzo, dobbiamo superare questa amarezza: dobbiamo andare a votare il prossimo 4 marzo. E dobbiamo farlo soprattutto per i nostri figli e il loro futuro.

La democrazia ci ha regalato il diritto al voto, la possibilità di scegliere, di decidere e noi questo diritto dobbiamo esercitarlo con forza, senza tentennamenti, perché a noi spetta davvero determinare le sorti del nostro Paese.

Cercate un partito, una coalizione, scegliete un programma, ascoltate un candidato, raccogliete le vostre idee e bisogni e consegnatele nelle mani di chi può rappresentarvi, di chi sentite più vicino, di chi reputate capace.

Fate la scelta che più ritenete giusta, ma fatene una. Non lasciate che gli altri scelgano per voi.

Nel mio blog, rivolgendomi soprattutto alle madri e quindi alle famiglie, analizzo da tempo i bisogni e gli ambiti di intervento della politica in questo importante, forse il più importante, ambito della nostra società.

Tante volte ho detto , con grande dispiacere, che l’Italia non è un Paese per mamme. Che tante, troppe difficoltà ci sono oggi per decidere di diventare madre e per poi affrontare la maternità serenamente e dignitosamente. Che il sistema di welfare esistente è inefficace e non garantisce concreti aiuti alle famiglie. Che la politica non si sia mai veramente interessata a risolvere le grandi difficoltà del doppio ruolo della donna: madre e lavoratrice.

Allora capirete che quello che chiedo io oggi a chi è candidato e a chi si appresta a governare l’Italia è una cosa su tutte, prima di tutte: occupatevi delle famiglie italiane come prima emergenza, solo così si recupererà la speranza, la voglia di futuro e di credere ancora che la politica è la più alta forma di carità cristiana.

Perché così deve essere.

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