Costume e società

A Gabriele,a chi come lui

8 Settembre 2017

Ho partecipato ad un concerto di beneficenza.

Un concerto per Gabriele, diventato angelo a 14 anni perché una brutta malattia ha deciso il suo destino e quello della sua bella e mite famiglia.

Un appuntamento fisso da molti anni ormai, un ricordo vivo quello di Gabriele che continua a suonare la sua chitarra attraverso la musica di suo fratello Francesco e di tutti gli altri artisti che ogni anno si ritrovano insieme mossi dall’amore che smuove le montagne e spinge a fare il bene, a farlo per tutti ogni volta che se ne ha la possibilità.

Questo è quello che vorrei che mio figlio apprendesse prima di ogni altra cosa: il dovere morale. Vorrei che da subito comprendesse che il mondo si muove con questi gesti e che se non si aiuta chi ha bisogno, chi è in difficoltà, chi soffre la vita si trasforma in un’amara realtà, vuota, misera.

Se fosse stato un pó più grande lo avrei portato con me ieri sera perché potesse vedere cosa si celava dietro ogni canzone, dietro la riffa per vincere le maglie dei calciatori famosi, dietro le tessere di abbonamento all’associazione, dietro le lacrime dopo la dedica di Francesco a suo fratello Gabriele che dal cielo lo applaudiva.

Una di quelle serate terapeutiche, che ti riportano con i piedi per terra, che assegnano la casella giusta ad ogni argomento, che selezionano le cose davvero importanti da quelle che non lo sono, segnando il tuo percorso e a cui si deve dire grazie per quello che ti regalano.

Ho conosciuto i genitori di Gabriele e mentre li ascoltavo guardavo i loro occhi, pensavo al dolore profondo, alla forza che hanno cercato e alla rassegnazione che sono riusciti a trovare. All’impegno che, con la loro piccola associazione, infondono per chi come Gabriele è un bambino sfortunato.

Ed è stato allora che ho pensato che davvero l’amore non conosce confini, perché se anche dopo la morte di un figlio si può essere speciali, come lo sono loro, c’è speranza, sempre.

E loro sono un meraviglioso messaggio di speranza!

L’associazione che hanno creato si chiama “Gli amici di Gabriele-ONLUS”, sposa una causa importante, proviamo a sposarla tutti, insieme.

Perché si può scegliere di essere persone migliori semplicemente aiutando gli altri.

Abbiamo questa possibilità: regalare la speranza!

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